La EN 17092, la norma europea per l’abbigliamento protettivo da moto, non solo stabilisce i livelli di prestazione ma introduce anche un sistema di suddivisione in zone per definire come devono essere protette le diverse aree del corpo in base al rischio di lesioni in caso di caduta. Questa suddivisione aiuta i produttori a progettare capi che concentrano la protezione dove serve di più, garantendo un equilibrio tra sicurezza, comfort e funzionalità. Il corpo è diviso in tre zone principali nella EN 17092: Zona 1, Zona 2 e Zona 3. Queste zone rappresentano diversi livelli di rischio durante una caduta o una scivolata e sono soggette a differenti requisiti prestazionali, in particolare per quanto riguarda la resistenza all’abrasione, alla lacerazione e alle cuciture. La Zona 1 comprende le aree a rischio più elevato, che hanno maggiori probabilità di impattare per prime o di sopportare il maggior attrito durante una scivolata. Tipicamente si tratta di gomiti, spalle, ginocchia e fianchi. I capi devono garantire il massimo livello di resistenza all’abrasione e sono spesso rinforzati con protezioni e materiali extra-resistenti. La Zona 2 copre le aree adiacenti alla Zona 1, come la parte esterna delle braccia, le cosce e i fianchi del busto, che possono anch’esse essere soggette ad abrasione ma con una probabilità di impatto leggermente inferiore. Queste zone richiedono comunque materiali robusti ma possono offrire maggiore flessibilità o ventilazione rispetto alla Zona 1. La Zona 3 comprende le aree a rischio più basso, come la parte interna delle braccia, l’interno coscia e il torace o la schiena, che hanno meno probabilità di entrare in contatto diretto con l’asfalto. Queste zone consentono l’uso di materiali più leggeri e traspiranti, migliorando il comfort senza compromettere la strategia di protezione complessiva.
